Corso di Danza Contemporanea

Corsi di danza contemporanea (dai 12 anni), tecnica Cunningham.
Chiara Borghesi

Chiara Borghesi

Intermediate RAD, Tecnica contemporanea

L’Associazione Aria d’Arte propone lo studio della Danza Contemporanea, attraverso la tecnica Cunningham.

Il livello Base si sviluppa sugli elementi principali che caratterizzano la Cunningham Tecnique: l’impostazione delle curve, le torsioni della schiena e i cambi di peso. Gli esercizi, che si svolgono principalmente in piedi, vengono poi affiancati allo studio del Floor Work, che diventa sempre più presente nei livelli avanzati.

Il corpo lavora a contatto con il suolo, scaricando il peso e ponendo l’attenzione su un riscaldamento profondo della muscolatura. Di centrale importanza è il lavoro sulla presenza, ovvero l’essere un corpo consapevole che interagisce con gli elementi: spazio, superfici, altri corpi.

L’ultima parte della lezione prevede lo studio di combinazione dei vari elementi, utilizzando lo spazio, cambiando le direzioni e i diversi livelli, sfociando poi in brevi coreografie.

Nei corsi Avanzati e per Adulti viene proposto anche lo studio dell’improvvisazione, elemento formativo importante per il danzatore contemporaneo.
La classe viene guidata alla sperimentazione e alla ricerca di un movimento del corpo naturale, lavorando con il suolo, lo spazio ed affinando le tecniche di composizione instantanea.
Molta importanza viene data allo studio della “contact improvvisation”, attraverso cui si impara a lavorare in coppia ed in gruppo.

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Tecnica Cunningham.

La tecnica di Merce Cunningham nasce negli Stati Uniti intorno agli anni 50 sulla base di ricerche condotte da lui stesso. Cunningham venne considerato il padre della danza post moderna che ha dato origine alla New Dance, differenziandosi così dal repertorio classico.

L’unico elemento che strutturava gli eventi era il tempo. Si stabilivano gli intervalli o le sequenze temporali entro le quali poter sviluppare un linguaggio creativo. Egli definisce la sua tipologia di danza “non narrativa”, facendo emergere l’importanza di ciò che la compone: tempo, spazio e velocità, che lui stesso ha affrontato eliminando ogni tipo di convenzione.

La continua ricerca del movimento dei ballerini portò Cunningham a sviluppare una danza plastica, fisica, dove il ballerino poteva muoversi nello spazio senza prediligere la centralità o la caratteristica interpretativa. Il corpo diventa così “agitatore plastico-spaziale”.

Egli fu considerato un teorico del movimento “puro”, perciò la sua danza non doveva raccontare, ma solo “accadere”. Il principio dell’aleatorietà è quindi uno degli aspetti fondamentali e innovativi di Merce Cunningham. La casualità diventa l’elemento dominante dei suoi spettacoli, dove la danza e la musica sono scisse, in quanto l’una non deve necessariamente seguire l’altra.

“Trovare i limiti della danza” era la teoria di Cunningham. Egli ha teorizzato e praticato la completa indipendenza tra musica e danza.

Cunningham fu innovatore anche dal punto di vista scenico: utilizzava materiali in movimento, giochi di luce, strutture fisse o mobili, diapositive, spezzoni di filmati.

Altra caratteristica erano le sue performance in luoghi alternativi al teatro, separando così il palco dalla platea. Con la sua tecnica anche la concezione di spazio è mutata, non esistono più dei punti principali sulla scena nel rappresentare le coreografie, ma ogni direzione e ogni fronte viene sperimentato dal danzatore, infatti la quarta parete in scena non è mai contemplata. Tutti questi elementi, lo spazio aperto, l’aleatorietà, l’indipendenza dalla musica, hanno portato Merce Cunningham a sperimentarne tutte le possibili combinazioni riguardo ai movimenti.

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